20 ANNI SENZA ALEX LANGER: SOGNI DI UN COSTRUTTORE DI PONTI
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“L’importanza di mediatori, costruttori di ponti, saltatori di muri, esploratori di frontiera”. Così scriveva, nel 1994, Alex Langer, attivista politico italiano che per tutta la vita ha cercato di portare avanti campagne a sostegno di integrazione, coesistenza tra culture, ambiente, pace e diritti umani. Oggi, 3 luglio 2015, ricorre l’anniversario dei vent’anni dalla sua morte e dobbiamo constatare quanto ancora oggi i temi da lui affrontati siano attuali e quanto si avverta la mancanza di questo instancabile sognatore.
In questi tempi di grandi fratture sociali, etniche, economiche e ambientali (cui persino Papa Francesco ha dedicato l’enciclica “Laudato sii”) vogliamo ricordare il lavoro di Alex. Il suo “Tentativo di decalogo per la convivenza interetnica“ dovrebbe entrare a far parte dei programmi scolastici con l’obiettivo di creare basi solide per la società multietnica e multiculturale che rappresenta il nostro futuro.
Per troppo tempo i politici hanno sottovalutato, minimizzato o addirittura dolosamente ignorato le problematiche relative a integrazione e immigrazione. L’Italia che vediamo oggi, Saronno compresa, è figlia di queste scelte (o “non scelte”). Oggi più che mai tuonano cannoni d’intolleranza e chiusura che sparano con generalizzante cecità ai ponti che Alex voleva costruire.
Difficile è il compito di costruire laddove si cerca solo di distruggere. Difficile impugnare cazzuola e mattoni laddove si vogliono usare le ruspe. Difficile, ma non impossibile.
Grazie Alex.
Qui un suo ricordo, su Internazionale, da parte di Franco Lorenzoni.