PEDEMONTANA INCOMPIUTA: UNA FERITA PROFONDA CHE NON SAPPIAMO SE E QUANDO SI RIMARGINERÀ

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l'ex Bosco della Moronera, devastato dallo svincolo di Pedemontana.

l’ex Bosco della Moronera, devastato dallo svincolo di Pedemontana.

Qualche giorno fa la triste vicenda di Pedemontana è tornata d’attualità con l’annuncio di numerosi licenziamenti dovuti al fatto che le tratte di completamento della struttura non risultano finanziate e pertanto i lavori non potranno proseguire a breve.

L’assurdità di tutto ciò che riguarda quest’opera, pressoché inutile benché molto dispendiosa per le finanze pubbliche, si evidenzia nel fatto che gli stessi vertici di Pedemontana Spa ammettono la difficoltà di proseguire l’opera in direzione Cesano Maderno, in quanto si tratta di “Un’area caratterizzata da diverse criticità dovute alla presenza di un edificato molto fitto a ridosso del sedime stradale e di tre attraversamenti ferroviari”. Come se questa situazione, insieme a molte altre, fosse emersa solo ora! Evidentemente non c’è stata una pianificazione seria e nemmeno uno studio di fattibilità degno di questo nome. Tutto ciò si aggiunge a una serie di “disgrazie” in cui è incappata quest’opera:

  • gli sforzi di molti abitanti delle zone interessate, unitamente a molte associazioni anche di importanza nazionale come Legambiente, non hanno mai trovato riscontro in interlocutori aperti ad un confronto: tutto il progetto è stato calato dall’alto, e si sono ottenute solo alcune modifiche del tracciato dove era palese l’assurdità della progettazione iniziale. Oltre ai danni ai privati (aziende agricole smembrate con terreni resi inutilizzabili, immobili che hanno subito una svalutazione notevole, espropri di aree per alcune delle quali non ci risulta ancora pagato il relativo indennizzo, ecc.) il territorio ha subito danni ambientali devastanti con il taglio netto del corridoio ecologico da nord a sud (ma sapranno mai questi signori che cos’è?) che riduce drasticamente le possibilità di spostamento e quindi di sopravvivenza di molte specie animali, il consumo di suolo con questa ulteriore cementificazione nell’area più cementificata d’Italia, il taglio di corsi d’acqua minori con l’aumento di rischi idrogeologici, l’abbattimento di aree boschive di pregio come il bosco della Moronera a Lomazzo, dove erano presenti diverse querce ed altri alberi secolari su cui nidificavano rapaci.

  • il progetto iniziale è stato approvato con l’aggiunta di molte opere compensative e di riqualificazione ambientale per ripagare parzialmente il danno ambientale provocato dalla presenza dell’autostrada. In realtà queste opere sono state realizzate solo in minima parte e probabilmente non ce ne saranno altre vista la mancanza di fondi; pare che addirittura non ci siano i soldi per ripristinare i tracciati ciclopedonali all’interno dei Parchi Lura e Groane troncati dall’Autostrada, con il risultato che oggi si è obbligati a lunghi giri su strade asfaltate per poter rientrare nel parco, e non c’è traccia della green way promessa. Si tenga presente che in altri paesi europei, come la Germania, le opere compensative devono essere realizzate prima e durante la costruzione delle autostrade, proprio per evitare quello che sta succedendo qui, ovvero la loro mancata realizzazione ed il loro definitivo accantonamento nell’indifferenza totale degli Enti Pubblici che si sono fatti promotori dell’opera

  • non si ferma invece la costruzione della bretella di collegamento (la famigerata TRCO11) che devasterà gran parte della campagna tra Bregnano e Ceriano Laghetto (e che quindi diventa il collegamento Pedemontana-Saronno); a questo proposito si è assistito negli ultimi anni ad un vergognoso mercanteggiamento con amministratori e privati, ben felici dell’attraversamento che potrebbe valorizzare i loro terreni (di solito lungo le strade si costruisce …), mentre altri amministratori più lungimiranti cercavano di limitare il più possibile la devastazione delle campagne

  • il costo dell’opera è lievitato a dismisura in corso di esecuzione, tanto che lo stesso presidente dell’Anticorruzione Cantone ha espresso nei mesi scorsi alcune perplessità per l’entità dei contributi pubblici aggiuntivi che è stato necessario stanziare

  • con i costi di quest’opera si sarebbe potuto rinnovare gran parte del parco automezzi del trasporto pubblico lombardo, realizzare nuove linee ferroviarie o autolinee, creare infrastrutture ciclopedonali da percorrere in sicurezza. Invece i nostri pendolari viaggiano pressati come sardine (a Saronno siamo fortunati perché siamo su una linea importante, ma in altre zone si é al livello di paesi sottosviluppati), i nostri studenti devono adattarsi ad orari incompatibili con il servizio pubblico o non riescono proprio ad usufruirne, e utilizzano la bicicletta in molti casi a rischio della propria incolumità

  • l’opera si sta rivelando sostanzialmente inutile, visto lo scarsissimo traffico che riesce ad attirare; sicuramente il costo ed il danno ambientale non giustificano neanche lontanamente l’esecuzione di un’opera così poco utilizzata. Da notare che i primi rilievi ufficiosi sulle strade circostanti non mostrano un minimo beneficio allo snellimento del traffico

  • il sistema di pagamento dei carissimi pedaggi (altro aspetto che ne scoraggia l’utilizzo), se voleva essere innovativo, si sta invece rivelando molto farraginoso e incongruente con una rete autostradale che fa pagare i pedaggi in tutt’altra maniera.

  • recentemente gli Enti locali sono stati invitati dal Governo a censire le opere pubbliche incompiute, che più di ogni altra cosa mostrano palesemente la scelleratezza dello spreco di denaro pubblico e devastazione del territorio. Ora, se Pedemontana non verrà ultimata, la stessa si riduce, per i motivi detti prima, ad un inutile brandello di autostrada del quale avremmo tutti fatto a meno. In genere si pensa subito al Sud per queste vicende, ma anche al Nord non siamo esenti da questi scempi.

Nonostante le molte criticità evidenziate, probabilmente l’elenco dei problemi che abbiamo esposto è incompleto. Quello che indigna è vedersi compiere questo sfacelo senza un minimo di informazione, di partecipazione e di confronto con le comunità locali. Non sappiamo niente di niente.

Questo vuol dire vivere nella Lombardia governata dal Centrodestra, che ha mostrato tutta la sua arroganza e insensibilità anche con la volontà di inaugurare alcuni tratti dell’autostrada, pur in assenza di opere di sicurezza come le vasche di laminazione che metterebbero al riparo Saronno ed i comuni vicini da possibili esondazioni del Lura, rese molto più probabili dalla presenza di Pedemontana. Nei mesi scorsi il Circolo di Saronno di Legambiente ha lavorato molto su questo tema arrivando a mettere in forte imbarazzo i tecnici regionali che, nel corso di una serata pubblica che molti ricorderanno, non hanno potuto negare l’aumento del rischio idrogeologico.

Visto questo desolante quadro non resta che farci qualche domanda: se è andato tutto in modo così negativo, perché mai l’amministrazione regionale ha continuato fino a poco tempo fa a parlarne con orgoglio definendola opera strategica? Forse in Italia l’importante è spendere i soldi per le opere pubbliche, indipendentemente dalla loro utilità, perché comunque qualcuno ci guadagna.

E quella che appare infine come un’amara beffa è il fatto che al governo della Regione Lombardia ci sia principalmente una forza politica che, in virtù della sua millantata volontà di tutela del “proprio” territorio, delle “proprie” tradizioni e della “propria” cultura, dovrebbe essere la prima a schierarsi contro lo sfruttamento e la svendita di quel poco che resta. Invece pare che non riescano ad andare oltre a qualche cartello stradale in dialetto ed intonare indegnamente un “Va’ pensiero” del quale probabilmente non conoscono neppure il significato.

Tutto questo, purtroppo, riguarda pesantemente i saronnesi: non sappiamo se e quando potremmo tornare a fruire del Parco del Lura, non sappiamo se e quando verrà completato il collegamento Saronno – Rovellasca, non sappiamo niente delle vasche di laminazione per evitare inondazioni.

È doveroso da parte dell’Amministrazione Fagioli, che ha gli stessi colori di chi governa e ha governato la Lombardia per decenni e approvato e promosso opere e procedure di questo tipo, informarsi urgentemente su quanto stia succedendo e riferire alla città.

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